West Ham – Sunderland: “Festa” retrocessione

Tranquilli, non siamo impazziti. Quando si pensa ad un retrocessione della propria squadra di sicuro viene in mente di tutto ma non la parola festa. Bè ragazzi. Questa partita, nonostante tutto, è stata una festa. 32,792 persone presenti per salutare una squadra che quest’anno non ha dato troppe soddisfazioni. Clima fantastico e lontano anni luce da quelle cose che stanno succedendo in Italia per la retrocessione di una squadra.
Comunque via con il racconto.  Partiamo il giorno stesso della partita. Sveglia prestissimo e 3 ore di macchina per raggiungere l’aeroporto di Bergamo. Classico volo di Ryanair e altrettanto classico Stansted express. In un attimo ci troviamo già a Liverpool Street. Manca ancora parecchio per la partita e girovaghiamo un po’ a vuoto per Londra, cosa fantastica visto che c’era un bel vento fresco che ci faceva dimenticare il caldo italiano di quei giorni. Quando sono le due e mezza decidiamo di spostarci in zona Upton Park. Come sempre non ci eravamo informati su interruzioni della tube ed infatti troviamo che tutto il tratto di nostro interesse è chiuso. Diciamo che ci piace improvvisare… 😉 E come vi ricorderete in occasione della partita contro il Chelsea per lo stesso problema avevamo rischiato di arrivare tardi allo stadio. Ormai per noi questo è un super classico! ;)Fortunatamente c’è il pullman sostitutivo. Una vera rottura di scatole. Dopo numerose fermate arriviamo ad Upton Park a 10 minuti dal calcio d’inizio. Questa volta siamo nella Bobby Moore Stand, in ultima fila ma la visuale è ottima. Per di più potevamo stare in piedi senza dare fastidio a nessuno. Qui incontriamo due ragazzi più o meno della nostra età che ci coinvolgono subito nei cori. Uno dei due è spettacolare. Torso nudo (fisico da rivedere) e cori continui. Ad un certo punto gli dedichiamo un coro, quello per Scottie Parker, cambiando ovviamente il nome. Si è esaltato non poco e lui ed un suo amico ci hanno dedicato un coro all’Italia prima e a Di Canio poi. Fantastico! Nel frattempo la partita scorreva via. Qualche buono scatto di Sears un’occasione molto buona per Hines e poco altro. Ma vabbè ormai quell’anno era andata così. Del Sunderland ci aveva colpito molto Henderson. Certe aperture millimetriche erano davvero da applausi. (in estate infatti passerà al Liverpool). Arriva addirittura il 3 a 0 e a questo punto Upton Park esplode in un’esultanza come se avesse segnato il West Ham. Diciamo che l’abbiamo presa con filosofia..  Il nostro amico di cui vi parlavo prima si è tolto pure i pantaloni, giusto per esultare meglio. Fantastica la faccia di due americani nella fila sotto. La loro espressione era un misto tra incredulità e divertimento. Ovviamente hanno chiesto al ragazzo di fare una foto assieme.
Ci sono stati due momenti particolarmente emozionanti. Il primo l’entrata in campo di Parker. Ovazione incredibile. La seconda il saluto alla squadra a partita finita, in particolare quello a Green e a Parker stesso.
Quello che ci ha stupito è stato il dopo partita. C’erano diversi poliziotti a cavallo, molti di più rispetto alle altre partite che ho visto ad Upton Park ma la situazione era davvero tranquilla. O almeno così pensavamo. Tornando in Italia poi abbiamo scoperto che quel giorno alcuni tifosi del Millwall si erano infiltrati e c’erano stadi degli scontri nella zona vicino allo stadio. Il megastore era superaffollato (magliette a 15£) e c’erano tantissime persone a caccia di un autografo. Come l’altra volta sono riuscito a scambiare due parole con Obinna. Alla domanda se restava l’anno prossimo ha risposto quasi schifato dall’idea, che non resta di sicuro. Vabbè una sega in meno in squadra.
Dopo la partita passeggiamo un po’ fuori da Upton Park.  Finchè arriviamo davanti al Queen dove decine di tifosi erano intenti a cantare l’inno.. Ovviamente entriamo e ci restiamo fino alle 9 passate. Davvero bel posto. E birra fantastica. Finalmente avevamo avuto “l’onore” di berci una Guiness strepitosa. Era davvero buona, forse troppo..
Qui incontriamo un tipo indiano incredibile. Voleva chiaramente scroccarci una birra e qualche pounds ma per le risate che ci ha fatto fare gli abbiamo offerto più che volentieri una pinta.Purtroppo in un attimo si fa tardi ed è già ora di tornare in aeroporto per l’aereo che è previsto alla mattina presto.Che dire. Vacanza cortissima ma davvero bellissima.Chiaramente mi ero già preparato psicologicamente alle domande che mi  avrebbero atteso al ritorno in Italia. Stessa cosa sarà successa ai miei compagni di viaggio, Renato e Davide.Tipo queste. Sei andato a Londra per vedere una sola partita? Per di più di una squadra già retrocessa? Poi scoprono che anche domenica abbiamo perso e mi guardano come se fossi pazzo. Mi faccio sempre una bella risata e gli spiego che mi dispiace per loro che non hanno capito qual’è il calcio vero, dove c’è tanta passione per la squadra in ogni occasione soprattutto in quelle tipo questa che sta vivendo il West Ham. COYI!!

By Pietro, Renato e Davide

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