Burnley: la squadra più inglese tra le inglesi

Il West Ham proverà a bloccare l’emorragia di risultati negativi nella sfida di sabato pomeriggio a Turf Moor contro il Burnley. La formazione allenata da Sean Dyche, proprio come quella di Manuel Pellegrini, non sta vivendo un gran momento di forma, essendo reduce da tre sconfitte consecutive, aggravate dalle undici reti subite. Tra le due squadre c’è un solo punto di differenza e la partita valevole per la dodicesima giornata di Premier League rappresenta una sorta di spartiacque della stagione per entrambe. I clarets rimangono un avversario al solito ostico, con poco talento probabilmente, ma sempre difficile da superare. Dopo Newcastle e soprattutto Sheffield United, gli Hammers si troveranno di fronte un’altra formazione che predilige un calcio molto “british”, con gran parte dell’undici iniziale di nazionalità britannica. Un 4-4-2 compatto, fatto di tanta corsa, palle lunghe e inserimenti centrali dei centrocampisti bravi a buttarsi dentro come Westwood e Hendrick. La formazione titolare prevede davanti al portiere Pope, i centrali Tarkowski e Mee con Pieters e Lowton sulle fasce. In mezzo al campo spazio a Westwood e Cork affiancati spesso da Henrick e Mc Neil o in alternativa Brady e Gudmundsson. In attacco solitamente Dyche fa ruotare tre giocatori per due posti: Barnes, Wood e Jay Rodriguez. I primi due hanno segnato 4 reti a testa, mentre l’ex Wba è fermo a 2. Il West Ham dovrà senza dubbio cambiare registro rispetto alle ultime uscite, caratterizzate oltre che dalle poche idee, da uno spirito poco combattivo. Contro una formazione come il Burnley, a Turf Moor, mostrare lo stesso atteggiamento potrebbe essere letale.

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