…e chiamale emozioni.

Ricevo e pubblico volentieri il racconto che mi hanno inviato Enrico e Sandro sulla trasferta in occasione del match con il Norwich…..buona lettura e prendetevi i fazzoletti x raccogliere le lacrime a forza di ridere.

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Enrico :Lunedì. Sveglia, ore 3
Suona la sveglia, ma quanto avrò dormito? Sono andato anche a letto presto ma la mente volava già nell’Est di Londra e non riuscivo assolutamente a prendere sonno.

DSCN1033Partenza, ore 4
Arriva Samuele sotto casa mia e partiamo verso l’aeroporto. Dalle nostre facce sembrava stessimo andando ad un raduno di zombie, piuttosto che 2 giorni a Londra! In macchina cominciamo a ricordare le passate avventure londinesi e programmare i 2 giorni che avremo trascorso di nuovo insieme. Ogni volta che io e Samuele andiamo a vedere le partite del WHU sfruttiamo l’occasione per visitare un po’ Londra (a mio avviso la capitale più bella del mondo).

Problema tecnico, ore 6
Ci siamo, si dovrebbe partire, ma un problema alla strumentazione dell’aereo ci costringe ad uscire e cambiare aereo.

Si vola, ore 8
Questa volta ci siamo davvero e si parte; adesso non solo la mente vola verso Londra, ma anche il corpo!

Upton Park, ore 10
Usciamo dalla stazione della metro e ci dirigiamo verso lo stadio, sembra quasi di essere a casa, qui tutto è familiare. Percorrendo Green Street, anche se è un lunedì qualunque senza partita, tornano alla mente mille sensazioni ed emozioni, che solo chi le ha vissute può capire. Entriamo con i bagagli dentro la reception dello stadio, perché a questo giro non dormiamo in un albergo qualsiasi ma al “West Ham Utd Hotel”. Purtroppo siamo arrivati troppo presto, la camera non è ancora pronta e quindi decidiamo di cominciare le visite che avevamo previsto.

WP_20140210_010London evening, ore 12
Troviamo in metro una copia del “London Evening”, con in prima pagina per l’appunto un articolo sulla demolizione di Upton Park. Leggendolo eravamo ancora più consapevoli di avere fatto la scelta giusta a fissare quell’albergo.

La camera è pronta, ore 17
Sicuramente adesso la camera sarà pronta e quindi ritorniamo allo stadio. Siamo stanchi morti per il lungo viaggio e la giornata, ma l’attesa sale sempre di più. Tutte le camere dell’albergo hanno le finestre che danno sul campo e già cominciamo a domandarci a quale altezza sarà la nostra. Ci viene data la chiave ed entriamo nella stanza, la finestra ha le tende chiuse e ci precipitiamo ad aprirle. Non si può descrivere cosa abbiamo provato a vedere ciò che avevamo davanti, posso solo dire che sembravamo come 2 bambini davanti ad un negozio di caramelle (siamo stati quasi un’ora a fare le foto): apri quella tenda e ti si apre il cuore. Siamo quasi alla linea del centrocampo a 20 metri dalla nostra panchina. Contenti e soddisfatti siamo usciti per la cena.

Giro in albergo, ore 22
Tornati dalla cena ci siamo detti che non potevamo andare subito a letto, quindi abbiamo girato un po’ l’albergo ed abbiamo bevuto qualcosa al bar del piano terra. L’albergo (per la cronaca) è pieno di maglie incorniciate, stampe, vecchie foto, insomma un piccolo museo. Ritorniamo in camera, il campo e le gradinate sono sempre lì, ma adesso è quasi tutto buio. Guardando lo stadio vuoto, nel grande silenzio notturno, penso alla partita di domani e quasi mi immagino di scendere in quel campo e giocare la partita.

DSCN1052Martedì
Good morrning, ore 7
Dormito come non mai, cullati dallo spirito di Bobby Moore, riaprimo la finestra e rivediamo il campo. Sembrava quasi di essere ancora in un sogno ed invece è tutto vero. Purtroppo dobbiamo lasciare la camera a malincuore, facciamo acquisti allo store (immancabili) e finiamo di fare tutti i giri prefissati. Ma il nostro è soltanto un arrivederci ad Up, la sera c’è da tornare per la partita!

71487_10152220289644216_237816195_nRitrovo col Granducato, ore 16
Torniamo verso Upton Park (per la quarta volta in due giorni) e vediamo tramite FB che i ragazzi del Granducato sono già arrivati. Li chiamiamo e li raggiungiamo al “The Dernark” dove si erano fermati a bere. Salutiamo tutti (Sandro, Daniele, Andrea, Matteo, Francesco, Fabio, Tiziano e Marco) e ci aggreghiamo a loro. Fa strano essere tutti lì: ci sono quasi tutte le persone che vengono al Finnegan di Firenze a vedere le partite (anche ora siamo a vedere una partita tutti insieme del WHU, ma a Londra). Ma il pre-partita è ancora lungo ed usciti di lì ci dirigiamo verso il “The Central”; stiamo un po’ lì, socializziamo con qualche inglese e poi “Queens”.L’atmosfera è un po’ freddina, ma noi siamo carichissimi. Sandro fa partire il nostro inno e noi lo seguiamo in coro, dopo 2 secondi l’intero pub cantava con noi e addirittura c’erano dei ragazzi (inglesi!) che a metà dell’inno hanno cominciato a filmare con il telefono.

Manca pochino, ore 19
Decidiamo di bere l’ultima birra prima di entrare ed andiamo al “Boleyn”, in TV ci sono le immagini dei calciatori che effettuano già il riscaldamento.

WP_20140211_008Kick off, ore 19.45
Qui siamo in Inghilterra e rispettando la loro tradizione anche noi entriamo all’ultimo dentro lo stadio. Lì ci dividiamo, ognuno va al suo posto. Entro in gradinata e sento benissimo quello che Fabio chiama “il profumo dell’erba”. Agli altoparlanti sta suonando una delle mie canzoni preferite, London Calling dei Clash: ora posso dire che ci siamo. Arrivo al mio posto, sono praticamente dietro la porta (un posto che fino a 2 anni fa sognavo ogni volta che vedevo una partita in televisione del WHU). Sono circondato da tifosi inglesi che si conoscono quasi tutti tra loro, ma sono stati cordialissimi nei miei confronti.

Half time, ore 20.30
Siamo nell’intervallo e la curva si svuota. Anche noi ci troviamo al bar sotto, il WHU sta soffrendo ma un paio di belle parate di Adrian ci tengono ancora in partita e noi ci crediamo.

Collins, ore 21.25
Cross in mezzo, svetta Collins e la mette in rete anticipando il portiere. Da quanto ero vicino ho sentito addirittura anche il rumore dell’inzuccata. Palla dentro e i giocatori a festeggiare a 10 metri di distanza, stavo esultando come un pazzo. Accanto a me c’erano perfetti sconosciuti ma era come se li conoscessi da anni. Il Norwich si getta a capo fitto in avanti, ma con un contropiede chiudiamo la partita con Diamè. 2 a 0, per me è la terza partita e la terza vittoria. Ma c’è di più per la prima volta ho visto i gol sotto la Bobby Moore ed ho capito cosa si prova.

1601136_10203305346380150_1668248156_nIncontro con Andy, ore 21.40
Finalmente fuori dallo stadio ho il piacere di incontrare e conoscere Andy Halfort e suo figlio. Seguo sempre ciò che scrive su FB e sono fiero che inglesi come lui si siano appassionati e seguano il nostro gruppo, chissà quante storie avrebbe da raccontarci ad un nostro raduno.

Panino 1 Puond con Carroll, ore 22
Stanchi e affamati andiamo a mangiare qualcosa; dall’alto della sua esperienza Fabio ci ha portati al paninaro davanti allo stadio che finita la partita vende tutto ad 1 puond. Mentre siamo lì Sandro si accorge che sta passando una macchina con dentro O’brein e Carrol: c’è traffico e quindi si riesce a fare delle foto. Per la cronaca Carroll sembrava più divertito di noi.

Fine, ore 23
Purtroppo è giunta l’ora di andarsene, giusto solo il tempo di passare un’ultima volta dal Boleyn Pub e salutarsi.

Mercoledì
Verso casa, ore 10
Stiamo tornando verso casa; tra me e me penso a quanto ci siamo divertiti. Come sempre ho vissuto un’esperienza unica, indescrivibile, che solo un appassionato come noi può capire. Mi sento come se avessimo contribuito a portare a casa i 3 punti, fondamentali nella lotta alla salvezza. Sono contentissimo e ripartirei domani.

Benedico il giorno in cui ho cominciato a tifare West Ham United, che riesce a farmi vivere queste avventure e frequentare persone fantastiche.

You will never under stand if you are not one of us.

1779298_458313964294814_1129206891_nSandro….West Ham Prato….Arrivo a Stratford…si prende il Bus che ci porta davanti al DUKE of EDIMBURGH….si vorrebbe prendere una birra …ma s’ha troppa fame…Ken’s è chiuso allora si va al Green….mangiatona all’inglese e via davanti al BOLEYN…prime due birre a testa….si va per Barking road fino al THE DENMARK…giri a testa senza numero…ci raggiungono Samu e Enrico..e vai nuovi giri di birre…s’esce…e ci si ferma al The Central perchè voglio vedere se c’è Bill Gardner , che lo vuole conoscere Dani…e li icchè si fa..un si beve??? vai liberoooo…ci si dirige al Queen’s….marasma totale….PARTITA….vittoria…incontro con ANDY….one pound one pound (è tradizione inglese dei barocciai fuori dallo stadio…dopo un ora dalla fine della partita vendere tutto a un pound…e noi se n’è approfittato)…si torna al Boleyn….si ribeeeee….Samu e Enrico ci salutano….noi si va a piedi verso Stratford…per smaltire…come dice Fabio….ma i miei ricordi qui si fanno ombrosi…hahah che nottata !!!

1781947_548419295256021_1963709039_n ….aH dimenticavo…mentre s’era al one pound one pound…incontro con fermata con Andy Carroll…è stato di un gentile e simpatico da paura…praticamente gli avevo fermato la macchina !!!!

….ah già…in Ialia…quindi calcola verso le 07:00…io dani e Baccio…colazione con Birra hahaha….piccolo aneddoto…a 10 min dalla fine della partita Samu mi fa” cazzo si pareggia e si fa cahare”…mia risposta….”con me Il WHUTD vince sempre anche in fondo…fidati”…Gol di Collins…gol di Diamè…e vieniiii….Baccio e Daniele erano così di fori che alla bancarella hanno comprato due magliette improponibili e i ditoni tipo Americano…il bello è che erano contentissimi…la mattina dopo i’Baccio quando l’ha viste mi fa “Sandrino ma che cazzo s’è comprato ?!?” hahaha s’è iniziato a ridere e un s’è più smesso !!!

….Gian…ora sembrano cazzate…ma credimi…ci si potrebbe scrivere un romanzo…il proprietario del THE DENMARK…è un orientale in vestito doppio petto bianco !!!…ti giuro parea Tohir…allora quando sian venuti via sono andato li…gl’ho dato la mano e gli ho detto “oh Tohir..e t’hai fatto una bella cazzata a prende’ l’Inter”…s’era ripiegati dal ridere…nei cessi poi s’è trovato un indiano a pisciare…era convinto d’essere solo e allora ha iniziato a cureggiare !!!…l’abbiamo finito…hahaha…ma c’è cento altri aneddoti…con il Palagi che c’avea il giubbottino STONE ISLAND ma gli ci volea 2 ore per finire una birra…e allora Daniele lo infamava …il capo tour Fabio…che ormai conosce addirittura i numeri dei bus,,,e ce li dice a noi…come fossero quelli di Firenze “oh Sandro che s’ha a prendere i’25 ?!?”…via via basta così….

1836709_10203305383941089_1257246736_oPS:..non ho tolto nessun passaggio , perché alla fine si capisce benissimo la goliardia, la ricchezza della giornata vissuta, dell’amicizia…e anche di come si sono vissute le stesse emozioni.

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1 risposta a …e chiamale emozioni.

  1. Andy Halford scrive:

    Always good to meet fellow members of the Station936 outside ….
    The Boleyn Ground C.O.Y.F.I

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