Le schegge impazzite della Station 936

Un po’ di tempo fa navigando su internet venni a conoscenza dell’esistenza di una Fanzine Italiana sul calcio Britannico ”UK Football please“, incredibile, fantastico, mi dico … finalmente un prodotto amatoriale fatto da veri appassionati del made in England, contatto Max Troiani e mi faccio inviare tutti i numeri fin qua usciti , una fanzine coi fiocchi , con articoli e racconti fantastici, trasferte e amicizie varie coltivate a furor di football, dopo un po’ di tempo , Max mi invita a scrivere 2 righe e cosi ho fatto, quello che ne viene fuori non e’ propriamente un racconto o un’esperienza, ma vuole solo essere, cosi come dire, un’immagine… un fermo immagine che molti di voi ritroveranno.

Di anni ne ho 43, non sono bravo a ricordare i giorni, mesi e anni , partite e stagioni, ma ricordo un giorno alla tv lo stadio magnifico enorme, con il pubblico attorno al prato verde, i giocatori con il fiato sul collo, le urla dei tifosi, quasi che attraversano lo schermo mi avvicino alla tv quasi speranzoso di entrarci dentro e mia madre la sento preoccupata che mi sia andata via la vista, no, tutto ok mi rigiro e spunta un Bobby a cavallo , mamma mia e meglio se mi sposto, intanto il Notthingham Forest resiste e si difende , certo che vedendo il portiere Shilton dare un cinque al tifoso vicino al palo mi lascia senza respiro, ricordo un terzino del Manchester United che randellava come un macellaio quasi fosse in preda a una crisi di nervi, eppure nessuno si lamentava e io a non crederci, delle botte da orbi, palla e gambe e via giocare, giocare .

Il Guerin Sportivo era un buon amico per la mia passione, almeno li trovavo classifiche e risultati, anche le foto erano affascinanti, da bambino ricordo che giocavo in cortile con il mio amico Lorenzo e assieme immaginavamo le trasferte sui campi inglesi, con tanto di trasferte in aereo con donne al fianco.. io giocavo in porta e la cosa che mi affascinava di piu’… era il rapporto che si instaurava con i tifosi della curva, li conoscevo tutti per nome !!!! .

La prima volta che ho visto la Regina e il palco con i giocatori che vi salivano su, ero estasiato, quello si che era un particolare unico da leggenda, i giocatori erano così orgogliosi che vincitori e vinti erano uno spettacolo nello spettacolo …come quella volta che su al nord , un freddo pazzesco , pioggia , neve , gennaio , Leeds , avevo il sonoro che non andava perchè non sentivo bene, ma altro che se capivo, erano in difficoltà, ma cuore e amore per la maglia resistevano, oh, e se le davano di santa ragione, a un tratto ricordo una tribuna cosi dritta che i tifosi potevano far si che se volevano potevano farla atterrare in campo …eh, dopo ricordo L’Arsenal, quando vedevo il campo non capivo come si potesse giocare ..era cosi stretto che non erano 22 i giocatori non era possibile, volevo misurare personalmente, ah, quei cannoni, altro che guerra, che cannoni, che cannoni, e lui .. si lui Tony Adams chi non ricorda il fermo immagine del calcio d’angolo e lui che si porta avanti con quel correre un po’ trascinato schiena dritta, piegarsi, tirarsi su i pantaloncini piegato in due e aspettare il cross, e poi via dietro nelle retrovie a comandare la difesa, il capitano .

Ricordo il mister dare la mano a tutti i giocatori che erano stati sconfitti immeritatamente, una grande lezione di sport , ricordo anche brutti episodi che diamine, non sono marziani , ma non riuscivo a pensare negativo nella terra dei leoni , la maglia e l’onore il rispetto per l’avversario era totale , erano pochissimi i giocatori che caduti sul campo vi rimanevano stesi ….l’onore imponeva di rialzarsi e riprendere al piu’ presto .

Ma quando a Coventry su un calcio d’angolo vedo che tutti meno il portiere di casa, sono in area pronti a colpire, gia mi immagino la scena …via partito il cross, un’esplosione incredibile, 15 rimangono a terra , l’arbitro si sposta per vedere meglio portandosi le braccia dietro la schiena, 5 si toccano la testa, la palla non si vede, il portiere non si trova piu’ e’ dentro la porta un po’ stordito, l’arbitro invita a giocare via, via, via…anche la musica mi ha aiutato a crescere con il made in England, che sò, ascoltanto The Clash, The Who, David Bowie, The Smith e Talking Heads, nel 1996 sono stato per la prima e purtroppo unica volta in England, il ricordo che porto con me sara’ per sempre impresso nel mio cuore: Stanford Bridge, Chelsea – West Ham …la sera sono stato sotto i cannoni ad Highbury…mi sono sentito uno di loro, si voi mi capirete sicuramente …uno di loro . Le maglie erano e lo sono ancora adesso una cosa magnifica, Newcastle e Blackburn non ricordo il risultato ma ero affascinato dallo stemma delle maglie ricordo che andavo sul Guerin Sportivo per le foto e per i particolari, sono molti anni che vorrei farmi un tatuaggio, i leoni .. ma poi la paura di svegliarmi mi blocca .

Ricordo a Liverpool, Ray Clemence fare un uscita pazzesca sui piedi dell’attaccante lanciato a rete una botta feroce, pazzesca, da kamikaze, ma per la maglia questo e altro, la palla schizza in angolo e loro due aiutarsi reciprocamente ad alzarsi , non capivo una mazza d’inglese ma ricordo il coro della kop.. “You’ll Never Walk Alone” …affascinante, unica, meravigliosa, le maglie cosi rosse mai viste. Ricordo tanti giocatori …_Keegan , Robson , Pallister , Bruce che per tanti episodi hanno fatto crescere la mia passione, ieri mi sono comprato la maglia storica dell’Arsenal, che bella e molti altri e altre cose. Ma adesso Max potrebbe tagliare e cosi mi avvio all’uscita del campo, stringendo le mani a tutti, vorrei ringraziare Roberto Gotta per “ Le Reti di Wembley “ un libro unico bellissimo, grazie, mi immagino ancora il tifoso del Millwall “lievemente inclinato in avanti pronto a scattare“, a volte mi prende la malinconia vedendo che alcuni cambiamenti si stanno registrando anche nella terra dei Leoni, questi stadi super moderni li lascerei in nome del business nei cassetti, io ricordo il Crafen Cottage, Plough Lane, Upton Park, The Den e molti altri, cosa dire di Wembley e le sue torri, peccato .

Lavoriamo tutti nella stessa fabbrica e nella pausa pranzo la nostra tavolata e la piu’ rumorosa, amiamo il football, amiamo far festa, mangiare, bere moderatamente, parlare di calcio, ogni tanto ci troviamo e festeggiamo, non siamo rissosi, e non vogliamo la violenza negli stadi, abbiamo la maglietta, e ne siamo orgogliosi, una volta Max mi chiese per quale squadra tifassi e io dissi West Ham … ma non sarebbe giusto visto che le schegge impazzite rimbalzano sempre e poi io ho troppi ricordi per fermarmi a uno solo, vorrei ringraziare tutti voi che con i vostri racconti ed esperienze animate l’UK FOOTBALL, please, grazie.

Da UKFP 2007

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