Ecco il nome del potenziale compratore

Importanti novità sul fronte societario; sembra infatti che Tripp Smith, uno dei fondatori di GSO Capital Partners (fondo d’investimenti) sia alla ricerca di soci per formare un consorzio con l’obiettivo di acquistare il West Ham. L’attuale proprietà, però, non sembra particolarmente intenzionata a prendere in considerazione qualsiasi offerta. Ma c’è un retroscena forse sconosciuto a molti: David Sullivan non potrà vendere fino al 2023 perchè vincolato da un accordo inserito nel contratto di acquisizione del London Stadium. Se dovesse vendere prima del 2023, sarebbe obbligato a rimborsare il 15% dell’importo totale.

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Il West Ham batte il Chelsea grazie al ritrovato spirito Hammers

Una vittoria fondamentale, una boccata d’ossigeno in un momento di difficoltà estrema; il West Ham conquista tre punti d’oro nel derby contro il Chelsea dell’ex Frank Lampard, bissando il successo del match giocato a Stamford Bridge. La rete allo scadere di Yarmolenko, consente agli Hammers di salire a quota 30 punti, a +3 sul terzultimo posto occupato dall’Aston Villa.

La squadra di Moyes ha ritrovato la vittoria in una partita che sembrava stregata fin dall’inizio, con il VAR che per l’ennesima volta ha tolto un gol agli Hammers, prima del rigore del vantaggio degli ospiti trasformato da Willian. Una rete che non ha scoraggiato i claret & blue, bravi a rimettere il punteggio in parità con Soucek, questa volta in maniera regolare. L’inerzia positiva per i padroni di casa è proseguita ad inizio ripresa col gol di Antonio, su assist di Jarrod Bowen, ancora una volta tra i migliori in campo. Il pari di Willian a venti minuti ha apparentemente spento le velleità del West Ham, ma stavolta, a differenza di tante altre partite in questa stagione, Rice e compagni hanno continuato a combattere nonostante le energie fossero prossime alla fine, soprattutto dopo il pareggio subito. Così, a un minuto dallo scadere, è arrivato il contropiede magistrale orchestrato da Rice, Fornals, Antonio e Yarmolenko, con l’ucraino, fin qui oggetto misterioso, bravo e freddo a infilare Kepa, regalando il successo agli Hammers. Insomma, un successo in pieno stile West Ham, sofferto, forse inaspettato, ma per questo ancora più bello e apprezzato dai tifosi, delusi molte volte in questa stagione per l’atteggiamento arrendevole mostrato in diverse partite. La strada è quella giusta, e una vittoria ottenuta in questa maniera potrebbe rappresentare davvero la svolta nel momento più difficile, ma il cammino è ancora lungo e sarà necessario lottare ancora, fino alla fine…TILL I DIE!

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Cambio di proprietà all’orizzonte?

Intorno al West Ham continuano a circolare rumors su un ipotetico cambio di proprietà. Non mancano gli estimatori che hanno chiesto informazioni di recente, ma ad oggi non c’è nulla di concreto all’orizzonte. I motivi principali sono due: il primo è che al momento tutto l’ambiente è concentrato sulla salvezza da raggiungere, e il secondo, quello più importante, è che David Gold e David Sullivan non hanno nessuna intenzione di vendere. Se la situazione dovesse precipitare, con un’eventuale retrocessione in Championship, le cose potrebbero cambiare, ma ad oggi, non ci sono le condizioni.

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Il West Ham saluta 3 giocatori

Pablo Zabaleta, Carlos Sanchez e Jeremy Ngakia lasceranno il West Ham alla scadenza del loro contratto, vale a dire il 30 giugno.

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Rice e Bowen non bastano, il Tottenham vince il derby

Il West Ham esce con zero punti anche dal derby contro il Tottenham al termine di una partita persa 2-0, ma senza dubbio più dignitosa rispetto alla precedente, ma comunque non sufficiente per guardare con ottimismo al futuro immediato. Gli Spurs non hanno offerto una prestazione eccelsa, ma gli Hammers sono apparsi troppo remissivi fin dall’inizio, pensando troppo a non subire piuttosto che a proporre qualcosa. Come se non bastasse, anche la buona sorte ha girato decisamente le spalle agli Hammers che sono andati sotto a causa di un maldestro autogol di Tomas Soucek, e si sono visti negare il gol del pari dal palo sul tiro di Jarrod Bowen. Proprio l’ex Hull City, insieme al solito Declan Rice, sono stati gli unici a salvarsi dall’ennesimo naufragio lontano dal London Stadium. Sono infatti 7 le sconfitte consecutive in trasferta in questa stagione, un dato negativo che non si registrava dal 2006, quando sulla panchina del West Ham c’era Alan Pardew. Un altro dato allarmante che si va ad aggiungere agli altri numeri non rassicuranti della gestione Moyes sempre più criticato dai tifosi claret & blue già scettici fin dal giorno del suo ritorno voluto da Gold & Sullivan. Difficile trovare la chiave per uscire da questa situazione, perchè il tecnico scozzese sembra il primo a non avere le idee troppo chiare, alla luce del continuo cambio di formazione e di moduli, in ogni ruolo, ad eccezione del portiere. A questo punto della stagione, con una salvezza da raggiungere, non avere certezze e punti di riferimento è abbastanza preoccupante, e non può essere uno tra i più giovani della squadra, seppur a tratti fenomenale, a diventare il salvatore della patria. I giocatori almeno sulla carta più talentuosi, e sicuramente tra i più costosi come Felipe Anderson, Lanzini, Yarmolenko, sono finiti miseramente in panchina anche ora che potrebbero e dovrebbero fare la differenza, certificando il fallimento, l’ennesimo, del progetto voluto dall’attuale proprietà. Rivedibile anche la gestione del rinnovo del giovane Ngakia deciso ormai a lasciare gli Hammers. Inutile a questo punto soffermarsi sullo scempio messo in atto da GSB perchè poco cambierebbe e poco cambierà, vada come vada, piuttosto qualcuno, molti tifosi in primis, avrebbe dovuto farlo prima perchè l’incapacità dei due era ben nota, e la demolizione di Upton Park ha certificato la cosa. Invece, sono stati in parecchi a sposare la loro linea, forse vittime di un lavaggio del cervello generale, guidati dal sogno di un futuro radioso a discapito della storia del club. Oggi però quello che conta è portare la nave in porto e per il resto que sera, sera…

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