La Station 936 incontra Nick

Presentati
Ciao a tutti,mi chiamo Niccolò,Nick per tutti voi,ho 20 anni e scrivo da Lugagnano in provincia di Piacenza

Come è nata la tua passione per il football inglese?
Onestà per onestà,non ricordo un momento particolare che mi ha folgorato,è stato più un movimento,lento ma costante,che mi ha portato a quello che sono ora:già da ragazzo preferivo di gran lunga le partite sotto un freddo pungente e pioggia battente,alzare lo sguardo e vedere un cielo plumbeo,non esisteva modo migliore per me di passare il Sabato pomeriggio,giocando a calcio per la squadra del paese con gli amici che conoscevo da una vita,il thè a fine primo tempo,tutti fattori che in un modo o nell’altro mi hanno avvicinato al calcio inglese:contrasti duri,niente simulazioni,niente cerchietti né capelli lunghi,i tifosi veri e passionali che vestivano casual e non si presentavano alla partita in tuta o con la maglia “tarocca” acquistata  fuori dallo stadio,tutte le varie sottoculture giovanili,i punks,i mods,gli skins,più i vari generi musicali ad essi collegati,il pub prima e dopo la partita,il cheeseburger riempito di ketchup,maionese e cipolla fuori dallo stadio,il viaggio in underground con i tuoi compagni…Il calcio inglese è tutto questo,non si limita ai 90’in campo.

Per  quale squadra inglese fai il tifo?
Ovviamente West Ham,più una simpatia per il Dagenham & Redbridge

Come mai?
Qui la spiegazione è semplice ma non probabilmente comune alla maggior parte delle risposte:io non mi sono innamorato del West Ham per via di Di Canio,Zola o dell’ICF,sebbene sia molto contento di avere tra i miei ranghi gli hoolies con la migliore reputazione d’Inghilterra,questo è inutile negarlo:semplicemente,il WH incarna tutte le caratteristiche che ho elencato prima:il West Ham è il family club inglese per eccellenza,tutti più o meno ad Upton Park si conoscono,siamo quasi una piccola associazione mafiosa derivante dalle vecchie tradizioni dell’East London,dove il significato di famiglia avere un valore molto elevato,in assenza di soldi e bella vita era l’unico valore che veramente contava,nessuno doveva tradire la famiglia,solo uniti si può vincere,ed è per questo che l’ICF ha raggiunto una popolarità così elevata,un gruppo di poche decine di persone era in grado di sbaragliare gruppi molto più uniti proprio grazie al sentimento di fratellanza che c’era tra ognuno di loro:d’altronde,preferiresti batterti fino alla morte per un fratello o per uno sconosciuto?La risposta è semplice,ed è questo che ha reso grande il West Ham.Chi abbandonava la famiglia era un traditore,non degno di riconoscenza,come dimostrano le accoglienze di Lampard ma soprattutto Paul Ince ad Upton Park.

Quante volte sei stato in Inghilterra? E allo stadio?

Sono stato talmente tante volte allo stadio che ormai ho perso il conto,ho dovuto scartabellare per arrivare al mio numero di presenza inglesi allo stadio,che ammontano a 11 partite casalinghe,compresa quella nel derby di Carling Cup contro il Millwall,più altre presenze collezionate al di fuori del West Ham,e ad un totale di 8 trasferte,una col Chelsea,due con l’Arsenal,una col Man United,Wolves,Birmingham,Sunderland e Millwall.

Raccontaci il tuo ricordo più bello
Ovviamente i racconti più belli sono quelli in trasferta,anche se assistere all’invasione di campo due anni fa è stato parecchio esaltante;in trasferta sei tu contro tutti,e questo gasa e non poco:bere 8 pinte sul treno per Birmingham,zittire tutto l’Old Trafford nonostante il 3-0,farsi beffe degli Old Bill di Sunderland arrivando in un posto diverso dal previsto e farci rincorrere per due miglia,vedere i tifosi dell’Arsenal che impauriti si allargano per permettere il nostro passaggio,tutto molto eccitante,ma non c’è nulla come la trasferta di Chelsea,annichilire i fighetti di Parsons Green e Sloane Square,cantare senza sosta sotto la pioggia nonostante la tua squadra faccia schifo,questo non lo dimenticherò mai…Chelsea away,we’re havin’ a laugh! Anche il 4-0 in Carling Cup ai danni del Man U è stato fantastico comunque.

Che cosa ti affascina di più del calcio inglese?
Ciò che ho detto è incredibilmente affascinante,ma se dovessi citare una sola cosa,vedere una partita in pieno inverno sotto i riflettori degli stadi inglesi è una cosa dolcissima.

So che sei molto attento alle altre tifoserie, chi rispetti?
Inutile dirlo,per me il Millwall è degno di rispetto assoluto,per essere riuscito a mantenere un’atmosfera intimidatoria che noi hammers abbiamo purtroppo perduto nel tempo;anche Cardiff e Leeds mi piacciono molto.

Andresti mai a vivere a Londra?
Ci sono già andato,esclusivamente per amore degl’Irons,dallo scorso Agosto allo scorso Dicembre,4 mesi di pura passione,esperienza che consiglio a tutti.

Poi sei stato catturato dalla Station 936, che cosa rappresenta per te questo gruppo?
La Station ho iniziato a seguirla proprio durante il mio periodo londinese:sebbene all’inizio non seguissi con frequenza a causa della mancanza di tempo,vedevo già un nutrito gruppo di persone con un passione pura e genuina,cosa insolita in Italia,dato che storicamente qui il West Ham è tifato per la triade Di Canio-Zola-film Hooligans,tanto che rimango sempre molto freddo quando una persona mi si presente come grande tifoso degli hammers,salvo poi non sapere nemmeno chi siano i vari Brooking,Moore,Devonshire,Cottee e compagnia;nella Station invece era diverso,tante foto provenienti dal passato,più tanti messaggi ed aneddoti che santificavano le “nostre” feste,il boxing day,la partita di capodanno,l’inizio della FA Cup,la finale a Wembley e così via.Mi sono subito detto che ad un gruppo del genere non potevo non partecipare,vista anche la mia fortunata posizione di osservatore interno,ed allora ho cominciato a postare,a pubblicare notizie dei tabloid inglesi,fino a che non ho pubblicato su suggerimento di Gian i miei racconti sulle tifoserie che si presentavano ad Upton Park,compito che ho svolto con grande piacere.Dopo il mio ritorno in Italia,i contatti si sono fatti più frequenti,stavamo organizzando il primo storico raduno del West Ham in Italia,ed ancora una volta Gian ha dimostrato la sua immensa umanità,invitandomi a casa sua praticamente senza conoscermi,dove ho mangiato,bevuto e riso in compagnia del mitico Taquila e di Gianluca Ottone,il non-plus-ultra sul panorama inglese in generale.La mattina dopo era il giorno storico:partenza da Robilante con un pullmino stipato di tutti gli hammers cuneesi,con personaggi veramente particolari,da Fabri allo Sciamano,per arrivare poi a Milano in un tripudio di Claret’n’Blue,dove grazie alla mia conoscenza di tutti i cori sul West Ham e grazie inoltre ad una buona dose di birra ho contribuito nel mio piccolo alla splendida riuscita di questo evento,che non sarebbe mai stato possibile senza il faticoso impegno,che dura da anni,da parte del nostro presidente.Da allora sono cambiate tante cose,molti si sono aggiunti e molti si sono tolti,un altro gruppo si è formato,e dopo le iniziali schermaglie successive al secondo raduno,dove ormai non si erano incontrati tifosi del West Ham,ma amici,e questo è importante noi abbiamo deciso di proseguire per la nostra strada,senza messaggi al vetriolo e dichiarazioni sensazionaliste,ma come un vecchio gruppo di amici che si incontra al pub dopo una giornata di lavoro,discutendo del più e del meno di fronte ad una buona pinta ,e spero che tutto rimanga cosi. Avanti Station!

Ma tu in che squadra giochi? ruolo?
Ho sempre giocato come difensore centrale nella squadra del mio paese,rifiutando anche buone proposte perché per me il calcio è divertimento e non un lavoro stressante. Da quest’anno,visto che ho iniziato a fare boxe,ed è piuttosto impegnativo,gioco in serie D a calcetto,ma la squadra è già pronta alla promozione.

Senti Nik, sulla questione dello Stadio Olimpico, cosa vuoi dire?
Veniamo ora alla parte sentimentale:il WH da sempre trae il suo bacino dalle zone popolari,Mile End,Barking,Canning Town ed Essex,un nucleo ben definito dal punto di vista geografico,di forte compattezza:Upton Park per essi è stato il punto di sfogo per decenni,dalla crisi petrolifera degli anni ’70 agli scioperi anti-Tatcher degli anni ’80,in tutti questi periodi d’incertezza il Boleyn Ground era sempre lì il sabato pomeriggio,fatiscente come tutti gli stadi pre-Taylor report e con alcuni tratti dove la visuale era limitata,ma comunque c’era,così come c’erano il Ken’s ed il Cassettari’s,e il Queens,il Boleyn,il Duke of Edinburgh,il Working men’s club,il market,la Barking Road,e tutto l’insieme che rendeva Upton Park una zona off-limits per i tifosi ospiti,dove l’entrare nel South Bank equivaleva ad una condanna,visti tutti i ragazzi pronti a scagliartisi addosso dal West Stand e dal celeberrimo Chicken Run. Io tutto questo non lo voglio perdere:so che i collegamenti per Stratford sarebbero mille volte meglio,ma se devo trasferirmi per entrare in uno stadio che stadio non è,sedermi vicino ad un giapponese con la sua fotocamera che del West Ham non sa nulla,ma che si può permettere il prezzo del biglietto a differenza di un operaio tifosissimo da sempre o di un bambino,beh allora non mi va;e se per caso vincessimo un trofeo,magari la FA Cup a Wembley,ed al posto di bambini,padri e nonni che il West Ham lo tifano da una vita e non l’hanno mai visto vincere,i loro posti fossero occupati da sceicchi che sono lì in qualità di investitori invece che di tifosi,od ancora da persone amici dei dirigenti della Football Association che il West Ham lo tifano solo in quest’occasione,beh allora scusatemi,ma preferisco tenermi il mio vecchio stadio e la mia vecchia squadra,che non hanno mai vinto nulla e probabilmente mai lo faranno,ma almeno sono puri,genuini,ed accolgono al loro interno i veri tifosi,quelli che ti seguono a Plymouth di mercoledì sera,quelli che risparmiano tutto l’anno per permettersi l’abbonamento,e pazienza se mi dovrò fare code chilometriche per arrivare alla stazione o prendere il replacement bus in assenza di metropolitana,non tiferei West Ham se avessi tutte le comodità di questo mondo…Up the Irons!!!

Grazie Nik, un nome per il WHU… che dia speranza o che magari sogneresti con quei colori
Sarò banale qui,non dirò Di Canio,al West Ham di questi tempi servono solidità e concretezza,e purtroppo Paolo è ancora un’incognita;per me la speranza e la pietra miliare era Super Scott:ora non c’è più,ma come ho già più volte espresso,non sentirete mai da me una sola critica nei suoi confronti,lui ha sempre dato tutto,e i tifosi razionali questo lo sanno…Non ho un nome particolare a riguardo,ad Upton Park non vogliono primedonne,vorrei solo vedere 11 giocatori che sanno cosa rappresenti il West Ham e diano tutto per quella maglia,tutto qui;ecco,se proprio devo dire un nome,Bellamy nei 4 mesi che ha giocato con continuità mi ha fatto sognare e non poco,spero l’anno prossimo di rivederlo con noi.

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2 risposte a La Station 936 incontra Nick

  1. Gian scrive:

    …interessante????…molto ma molto di più.

  2. alberto scrive:

    nick leggere le tue parole mi fa’ pensare …” ok allora non sono l’ unico malato che si informa maniacalmente su tutto quello che e’ inglese !!!” …sei un grande !!
    mi piace la frase sul MILLWALL ..troppa gente parla senza sapere …io nn li odio ..li stimo …oltre ad essere il gruppo di tifosi piu’ tosti d’ oltremanica …rappresentano tantissimi valori che il calcio inglese va’ perdendo …loro no sono li’ tosti ed incazzati come sempre ..!! stessa cosa il wimbledon !! dio quanto amo il calcio inglese

    ciao ragassss complimenti per tutto questo !!!

    alberto da bergamo

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