…stiamo parlando di Haringey, stiamo parlando di Tottenham.

11002613_10205820504582609_130758967605588087_nLontano dal romantico East End, dal posh West London e dai ricchi quartieri del nord di Londra come Barnet si trova un quartiere desolato, povero, e con un tasso di criminalità e miseria da far rabbrividire: stiamo parlando di Haringey, stiamo parlando di Tottenham.
Sebbene sia l’East End ad essere comunemente associato alla violenza, questo quartiere a metà tra North ed East London è l’esatto luogo in cui nessuno vorrebbe vivere: l’immigrazione è altissima, e se Londra Est è comunemente associata ad indiani, pakistani e bengalesi, qui l’immigrazione proviene soprattutto dalle ex-colonie africane, e non a caso, nei giorni in cui il Tottenham non gioca, tutta la zona intorno a White Hart Lane è dominata da persone di colore. E questo fa sorridere, se si pensa che il Tottenham si sviluppa in un quartiere la cui percentuali di ebrei è altissima, e chi conosce queste storie sorride di fronte agli ultras italiani che chiamano i tifosi degli spurs sporchi ebrei ed altre malefatte simili, quando ormai la presenza ebraica allo stadio è ridotta al lumicino.
Ma torniamo ad Haringey: il borough confina con Hackney, che nel 2000 raggiunse un tale livello di benessere che le luci dei lampioni, una volta esauritesi, non potevano essere sostituite, ed i servizi sociali di assistenza agli anziani vennero ridotti a soli 30 minuti, in cui i poveri disgraziati dovevano essere lavati, vestiti ed imboccati, possibilmente contemporaneamente. Le scuole si piazzano costantemente tra quelle a peggior livello di prestazioni in tutto il Regno Unito, tantissimi alunni non finiscono gli studi e si dedicano ad attività che ci limitiamo a definire illecite, per far loro un complimento; la richiesta di sussidi è altissima, e questo di conseguenza contribuisce al collasso del council, che incapace di soddisfare tutte queste richieste continua a tagliare sui servizi fondamentali. Non è un caso, pertanto, che la rivolta che sconvolse l’Inghilterra nel 2011 partì proprio da qui, dove il giovane di colore Mark Duggan venne ucciso da agenti di polizia, nell’eterna contrapposizione tra polizia e persone di colore, in una scena assolutamente non differente da quelle che si vedono periodicamente negli Stati Uniti. Perché Haringey è così: un quartiere povero come l’East End, ma a differenza di Londra Est qui non esiste nessuna caratterizzazione, nessun tessuto sociale che aiuta a mantenere i nervi saldi anche nei momenti più difficili; una solidarietà che qui non esiste, dove si è amici un giorno e nemici un altro, e non a torto si può definire Haringey come un laboratorio: nei prossimi anni, infatti, tantissime altre periferie assomiglieranno a questa landa desolata, ed ora è il momento di studiare e preservare questa zona, al fine di limitare il degrado a questa area abbandonata, per non trovarsi a dover piangere morti quotidianamente sparsi per l’Europa.

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Solo così, il derby tra Tottenham e West Ham assume un significato incredibile: e stiamo parlando di un derby strano, che all’origine non avrebbe grandi motivazioni per giustificare una rivalità così elevata; un derby che paradossalmente viene snobbato da entrambi le parti, sebbene per motivi diversi: se sul campo i tifosi degli Spurs scherniscono i tifosi del West Ham, sugli spalti i tifosi degli hammers nemmeno si curano dei north londoners, non ritenendoli minimamente degni di confrontarsi a livello canoro e no. Una rivalità che ha raggiunto il suo apice solo recentemente, perché ai tempi dell’hooliganismo la Yid Army non era ai livelli della ICF, che vedeva in Chelsea e Millwall i suoi principali rivali: Millwall, in particolare, che veniva affrontato molto più spesso rispetto ad ora, e le attenzioni non a caso erano principalmente rivolte a loro. Scomparsi i Lions dalla scena, il Tottenham è entrato prepotentemente nelle vite degli hammers, che non si sono lasciati scappare l’occasione di denigrarli; celebre è il “Lasagna gate”: al termine della stagione 2005/06, al Tottenham serviva una vittoria ad Upton Park per accedere alla Champions’ League. Ma nel pranzo pre-partita i piatti preparati per i giocatori contenevano cibo avvelenato, la squadra perse, e questo non solo rese enormemente felici i tifosi del West Ham, ma l’ulteriore beffa fu che al quarto posto arrivarono gli acerrimi nemici dell’Arsenal. Il 29 Ottobre 2003 il pub principale dei tifosi del Tottenham venne assaltato e distrutto dai tifosi del West Ham, che ricordano questo evento con una maglietta, per celebrare la propria superiorità. Altri fatti potrebbero essere citati, ma l’acquisizione dell’OS, ed il mitico treble dell’anno scorso pongono i tifosi del West Ham in una condizione di netta superiorità nei confronti degli Spurs: per questo, tutti i tifosi che si raduneranno all’Hamilton Hall pub

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di Liverpool Street prima della partita, prendendo il treno poi e dirigendosi a White Hart Lane, sanno già di essere vincitori, perché troppo netta è la superiorità morale dell’East End e dei suoi tifosi nei confronti di un Tottenham ormai privato della sua appartenenza.
IT’S HAPPENED AGAIN! IT’S HAPPENED AGAIN! TOTTENHAM HOTSPURS, IT’S HAPPENED AGAIN!

Nik Franchi

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