Dai, andiamo a Leeds?

Una frase buttata li’ sul muro della stazione: “chi viene a Leeds?”, una risposta altrettanto istintiva: “Io!”, e la trasferta e’ organizzata. Anche questo e’ station 936!

Decido di non occuparmi per niente della logistica e lascio carta bianca a Pietro, che scopriro’ poi essere un’organizzatore degno delle feste dell’unita’ romagnole dei bei tempi andati: impareggiabile! Con noi anche il socio di Pietro, Renato, e dopo alcune defezioni il gruppo e’ stabilito. Andro’ a Leeds con la coppia che ha messo in ginocchio (a pulire) il Boleyn…

Alla buona notizia del basso costo dei biglietti per Leeds, in bus, si accompagna la delusione per il sold out dei biglietti nel settore ospiti. Non importa, la passione prima di tutto, tanto andare allo stadio in divisa da albero di natale  non e’ il nostro stile.. Ma la sciarpa della Station non la lascio a casa…

Il giorno della partenza mi accorgo di avere dato ai Valtellina Boyz appuntamento in un luogo che non conosco, e di non avere il loro numero. Il che crea qualche difficolta’ ma, puntuali come un triplice fischio quando la squadra di casa vince, partiamo per Leeds.

Sul bus sembriamo davvero un gruppo di temibili hooligans pronti a saccheggiare le citta’ nemiche: Pietro e Renato dormono dopo la notte di bisboccia itinerante ed io studio per l’esame di inglese, lanciando timide occhiate alla vicina nella speranza che la follia la pervade e decida di conquistare un buon esemplare di maschio medio italiano. Fuori scorre il paesaggio inglese, notevole. Concordo con Pietro sul fascino dell’Inghilterra, davvero bella.

Arriviamo a Leeds, e scopriamo una bella cittadina, nonostante le periferie siano chiara testimonianza di un’area industriale depressa. Come ovunque nella perfida Albione le belle ragazze abbondano ma noi abbiamo una missione: andare a sostenere il West Ham (se poi la dirigenza volesse fornirci di generi di conforto…) Arrivare allo stadio non e’ per nulla impresa facile, sembra tanto vicino quanto introvabile. Vista la totale assenza di indicazioni chiediamo ai locali, ma il nostro accento attira inevitabilmente la domanda: “West Ham supporters?” alla quale Renato risponde inevitabilmente: “Si, certo”. In ogni caso le indicazioni che ci danno sono sempre un inno alla topografia: “ Di la’, per di qui, in quella direzione”. Disperazione… Ed accade l’impensabile, ci salva un norvegese di Oslo che ci informa della presenza di 500 norvegesi tifosi del Leeds!!! E per di piu’ in rappresentanza di un club di 4000 persone!!! Ma senza Olaf (questo e’ il nome convenzionale in quanto, non essendo il salvatore su Facebook, di fatto non esiste) non saremmo mai arrivati allo stadio.

Lo stadio di Leeds e’ bello. A me ha ricordato molto Upton Park. Ritiriamo i nostri biglietti ed andiamo a cercarci una birra. I pub sono tutti stracolmi, entriamo anche in un covo di leedsiani (si dira’ cosi’?) dove senza biglietto non si entra. Io penso alla mia sciarpa blue and claret nello zaino e mi sento invincibile (si lo che sembro scemo ma ognuno deve cercarsi l’autostima dove puo’…)

Una volta dentro allo stadio scopriamo di avere dei posti pessimi, dietro alla panchina, e per di piu’ quella del Leeds. Proviamo a spostarci ma una stewart molto carina ci rimanda a cuccia… Saranno 90 minuti duri! Ma siamo davvero in campo, viene troppa voglia di urlare “passa, passa!” Io mi faccio sottovoce qualche coro dei nostri e il primo tempo scorre via, bella partita ma senza troppe emozioni.

Nel secondo tempo cambia la musica. Innanzitutto vado da miss controlla tifosi e le dico che ci sono posti vuoti e che ci trasferiamo. Il mio fascino da “sono un pirata ed un signore” fa effetto e lei acconsente, mi vedo gia’ con schiere di John e Tom in braccio mentre lei cucina il pudding… Per cambiare posto attraversiamo un gruppo di tifosi di casa che una volta saputo che Pietro e Renato vengono dall’Italia impazziscono dalla gioia per dei tifosi del Leeds che vengono da cosi’ lontano… Non ho avuto la forza di spezzargli il cuore…

Pietro e Renato sono davvero competenti di calcio, io sono della scuola di Boskov: “rigore e’ quando arbitro fischia”. Il secondo tempo e’ piacevole, per ovvie ragioni ci troviamo a dissimulare le nostre preferenze e diventa anche divertente fingere di tifare Leeds, io e Renato ancora un paio d’ore e rischiavamo di crederci davvero… Ma sul gol del Leeds i nodi vengono al pettine ed io mi dimentico di alzarmi… Ed il pareggio complica le cose!!! Ma va bene cosi’… Siamo soddisfatti, anche se un pareggio al 90esimo non puo’ definirsi un vero e proprio successo.

Un West Ham a fasi alterne, a sprazzi di ottimo gioco seguono dei momenti di confusion oratoriale, questa squadra sembra non reggere la pressione. E meno male che in porta abbiamo una saracinesca… Ad Upton Park ha gia’ una strada dedicata…

Si ritorna a casa, stretta di mano all’inglese suggerita da Renato con la stewart, (che non pronuncia le fatidiche parole) e si va verso le nostre quattro ore e mezza di bus. Facciamo tappa in un pub dove proprio prima di andarcene intavoliamo una piacevole conversazione con una coppia dove lui e’ acceso sostenitore Leeds e fiero della sua citta’. Inutile precisare che, giustamente, Renato dopo due secondi aveva gia’ messo in evidenza che noi tifiamo West Ham. Pietro ci richiama all’ordine e dopo le foto con la sciarpa siamo ai nostri posti sul bus. Siamo stanchissimi e l’autista sembra un sadico che appende le marce ad una croce di S. Andrea per farle gridare…

Arriviamo a Londra e ci salutiamo, anche questa e’ andata, con nonchalance. Forse e’ proprio questo che caratterizza la Station, una totale assenza di protagonismo. Siamo solo delle persone comuni con qualche sogno, troppo intelligenti per fare gli hooligans, troppo “stupidi” per mettere la testa a posto e rinunciare alle nostre trasferte.  La semplice bellezza del trovarsi con gli amici per tifare la nostra squadra insieme e’ ineguagliabile, non ci sono occhioni di stewart che reggano il confronto…

Station 936, una passione a lunga conservazione.

By Pietro Acquistapace (BuyPeace)Renato & Pietro

 

La trasferta in oggetto è quella relativa alla giornata del 17/03/2012.
Curioso vedere pure questi tre ripresi in tv! 🙂

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2 risposte a Dai, andiamo a Leeds?

  1. Pietro scrive:

    Bella Buypeace! Non hai dimenticato proprio nulla! Ci si vede il 28 😉

  2. Alex scrive:

    Ragazzi, meritereste di essere nominati baronetti!
    Pietro e Renato, avete fatto più km voi di una Fiat Uno degli anni ’80!
    Buypeace…. articolo immenso! Se non ti danno il Pulitzer quest’anno mi incazzo!

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